Non c'è da stupirsi che Seagate, principale architetto della datasfera moderna, sia un'organizzazione con una cultura profondamente incentrata sui dati. Ogni aspetto dell'attività è dominato dall'impegno a prendere decisioni basate sui dati, dalla progettazione al marketing a partnership con giganti del settore in tutto il mondo. I leader dell'azienda, per la maggior parte ex ingegneri e scienziati, si sono applicati per creare un'organizzazione esperta in materia, facendo in modo di migliorare l'uso dei dati da parte dei dipendenti.
Per quanto la sua sofisticata infrastruttura di dati la ponga in un'ottima posizione per il passaggio a un futuro alimentato dall'IA, anche Seagate, come qualunque altra organizzazione, si trova ad affrontare diverse sfide in materia di dati. Secondo un sondaggio globale indipendente commissionato da Seagate e condotto da IDC nel 2020, anche se è prevista una crescita dei dati aziendali superiore al 42 % all'anno, il 68 % dei dati attualmente disponibili rimane inutilizzato.
Il report, dal titolo Rethink Data, identifica diversi punti deboli, in cui gran parte del valore dei dati finisce per andare perso: il primo sono le opportunità non sfruttate nel campo della metrologia. Spesso le organizzazioni non riescono a far sì che i dati necessari vengano raccolti, né a verificare che i dati raccolti siano effettivamente utili. In secondo luogo, la cattiva gestione di archiviazione e sicurezza dei dati fa diminuire drasticamente il valore ricavabile dai dati aziendali. Infine, molte organizzazioni dividono inconsapevolmente i flussi di dati in compartimenti stagni, creando involontari punti ciechi per chi cerca di ottimizzare le operazioni globali.
Una possibile soluzione a questi punti deboli è la disciplina emergente chiamata DataOps, che mette in contatto i creatori di dati con chi poi li utilizza: una filosofia già fortemente applicata a Seagate, dove gli ingegneri che hanno imparato la lezione anni fa sono poi diventati dirigenti e vicepresidenti. La comunicazione dei dati fa da collegamento tra la tecnologia e le risorse umane, e una solida politica di classificazione dei dati a livello imprenditoriale serve a identificare ciò che è richiesto ai diversi tipi di dati e ad assicurarsi di raggiungere gli obiettivi previsti.
Tuttavia, costruirsi una buona base di conoscenze su come analizzare i dati non è sufficiente: bisogna saperli studiare bene e per riuscirci ci vogliono gli strumenti giusti. Ecco perché gli ingegneri di Seagate hanno accesso al software di esplorazione statistica di JMP® e alcuni anche a JMP Pro.
“In un'azienda edile che si occupa di costruire case, gli operai hanno i loro martelli, no?”, spiega Ted Ellefson, Managing Principal Engineer in Mechanical R&D per Seagate. “Allo stesso modo, i nostri ingegneri che si occupano di analizzare i dati in genere usano JMP”.